“Non riesco a dire di no e mi sento spesso incastrato a causa dei si che in realtà non vorrei pronunciare”. A cosa mi riferisco? A tutte quelle situazioni in cui avresti voglia di “dire di no”, “scusa non posso” ed invece ti ritrovi a dire “si, certo!” Saper dire di no in modo deciso e sincero senza correre il rischio di offendere l’altro significa saper essere assertivi.
L’assertività è la capacità di esprimere le proprie idee, le proprie convinzioni, le proprie esigenze in modo sincero, diretto e non aggressivo. Saper praticare l’assertività significa appunto saper dire di no, saper difendere i propri diritti senza nuocere all’altro, offenderlo o negargli un diritto.
Come mai non riesco a dire di no?
Spesso la paura di dire di no nasce dal timore di poter offendere l’altro o di potergli nuocere. Dire sempre si fa credere di assicurarsi la presenza dell’altro, ossia si teme che dicendo no si possa perdere la stima dell’altro o addirittura la vicinanza. In realtà la decisione e la sincerità nel comunicare le proprie reali intenzioni fortifica le relazioni rendendole in questo modo uno spazio dove le persone possono interagire liberamente ed autenticamente, senza il timore di essere giudicate o di perdere l’affetto.
Non riesco a dire di no! La modalità di interazione passiva
Le persone che tendono sempre a dire di si, nonostante vorrebbero alcune volte dire di no, tendono ad utilizzare uno stile comportamentale passivo. Chi si comporta in questo modo antepone le esigenze altrui alle proprie, considerando queste ultime meno importanti di quelle degli altri. Le persone tendenzialmente passive spesso temono che dicendo di no, possano essere rifiutate o aggredite. Il rischio di non riuscire ad esprimere le proprie esigenze è quello di iniziare a provare rabbia e risentimento. Chi è molto remissivo potrebbe alla lunga rischiare di perdere il rispetto degli altri in quanto viene considerato incapace di esprimere i propri diritti.
L’errore di “dire di no” in maniera aggressiva
La paura che spesso si cela nelle persone passive è proprio quella di poter essere aggressive. Come si può riconoscere un modo aggressivo di dire di no? Uno stile comportamentale aggressivo si riconosce per la tendenza a manifestare le proprie esigenze e i propri bisogni in modo prepotente e aggressivo senza tener conto dei sentimenti e dei diritti degli altri. Le persone con questo stile si dimostrano spesso molto competitive, sono convinte di avere più diritti degli altri e di meritare più privilegi. A volte, pur considerando che l’altro ha gli stessi diritti, si comportano aggressivamente per eccesso di impulsività. Chi si comporta secondo questo stile rischia non solo di incutere timore nell’altro, ma alla lunga anche di perdere la sua stima compromettendo in questo modo le sue relazioni sociali. La persona aggressiva si trova a spesso in situazioni di conflitto con gli altri e di rifiuto.
Come si fa a dire di no in modo assertivo?
Per dire di no in modo assertivo bisogna saper:
• riconoscere i propri bisogni senza trascurare quelli degli altri
• comunicare i propri no in modo fermo e gentile, in modo da aumentare la probabilità che l’altro capisca e non si dispiaccia troppo
• mostrarsi comprensivi riguardo alla richiesta dell’altro pur avendo detto no
• essere decisi, ossia esprimersi senza esitare troppo, mostrandosi sicuri
• essere chiari, ossia far capire in modo preciso quali sono le proprie motivazioni
• essere onesti, ossia comunicare sinceramente ciò che si vuole e si pensa
Una semplice “strategia” per dire di no in modo assertivo
Se vuoi allenarti a dire di no in modo assertivo puoi seguire questa semplice procedura. La strategia consiste nell’utilizzare una risposta che contiene il sentimento che provi nel dover dire di no e la motivazione che ti spinge a dire di no. Laddove sia possibile potresti anche renderti disponibile ad aiutare in altro modo la persona. Segui l’esempio per sapere come fare.
Un esempio concreto. Lo stesso no comunicato nei tre diversi stili
Ed ecco un esempio che mostra come la stessa situazione può essere affrontata in tre modi diversi a seconda che si utilizzi uno stile passivo, aggressivo o assertivo.
Marta ha preso per la serata un impegno con Davide che non vede da tempo. Cecilia chiama Marta al telefono dicendole di sentirsi un po’ giù per via del litigio con il fidanzato e chiede a Marta se possono incontrarsi per chiacchierare un po’, proprio mentre Marta si sta preparando per uscire con Davide. Marta non vorrebbe rinunciare al suo impegno con Davide, programmato ormai da tempo.
Stile passivo: “ok Cecilia, vieni…disdico il mio impegno con Davide”.
Stile aggressivo: “tutte le volte che hai un problema mi chiami e pretendi che io sia disponibile ad ascoltarti. Devo uscire. Chiama qualcun altro!”
Stile assertivo. “Cecilia mi dispiace per il tuo litigio e mi dispiace non poterti dire di venire a fare due chiacchiere con me. Oggi ho preso un impegno con Davide che non vedo da tempo e ci tengo molto. Potremmo vederci domani mattina se vuoi!”
Comunicando con uno stile assertivo Marta esprime il suo sentimento di dispiacere a Cecilia, le spiega le ragioni del suo no ed infine le propone un’alternativa. Marta si è dimostrata comprensiva ed empatica nei confronti di Cecilia e allo stesso tempo non ha rinunciato al suo impegno.